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6 medici che non hanno svolto la professione, ma…

Giovani. (Più o meno…). Famosi. E medici.

Sì, perché sebbene non lo sappia quasi nessuno, i sei personaggi che stiamo per proporvi sono tutti laureati, laureandi o, per lo meno, iscritti alla facoltà di medicina e chirurgia.

Che poi abbiano scelto una strada differente, non è un mistero e anzi: forse hanno avuto più fortuna così!

Chi sono? Un calciatore, un cantante, un giocatore di basket, uno scrittore, un attore ed un’artista un po’ a tutto tondo, unica donna della lista!

Al via col toto-nomi!

Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, meglio noto come Sócrates.

Sócrates alla Fiorentina

A dispetto dei luoghi comuni che vogliono i calciatori dei semplici “ragazzotti che devono solo prendere a calci una palla che rotola” Socrates dimostra quanto abbandonarsi ai clichè sia una brutta abitudine.

Di origini umili, nasce in una famiglia indigente ma dove la letteratura impera grazie all’amore del padre per i classici greci (il che spiega facilmente il nome del nostro protagonista). Ed è proprio questo imprinting che spingerà Raimundo Oliveira ad invogliare il figlio agli studi, permettendogli addirittura di laurearsi in medicina.

Al primo bivio tra la pratica della professione e la carriera sportiva, sceglie quest’ultima meritandosi, simpaticamente, il nomignolo “Il dottor Guevara del futebol” o, più semplicemente, “dottore”.

La sua fama deriva anche da una sua presa di posizione, corroborata dai compagni di squadra del Corinthians,  assunta negli anni della dittatura durante i quali caldeggia la riorganizzazione del team su base non gerarchica (la c.d. Democrazia corinthiana) divenendo – e rimandendo tale ancora oggi – una delle forme di resistenza più note e importanti della storia brasiliana.

In Italia ha vestito il viola fiorentino e lo si ricorda per un bellissimo gol segnato al grande Zoff (immaginiamo se lo ricordi ancora anche lui…).

Nonostante la lunga pausa dovuta all’impegno agonistico, Socrates riprende la professione di medico una volta congedatosi dal campo spegnendosi, purtroppo, nel 2011.

Una curiosità: già nel 1983 il “dottore” aveva previsto la sua scomparsa, dicendo: «Vorrei morire di domenica, nel giorno in cui il Corinthians vince il titolo». Desiderio quanto mai profetico!

Enzo Jannacci

Enzo Jannacci

“Vengo anch’io, no tu no!”. Indubbiamente una delle citazioni musicali più note della musica cantautoriale italiana… abusata in ogni circostanza a qualsiasi età.

Enzo Jannacci, milanese di nascita, non solo si laurea in medicina, ma si specializza in chirurgia generale. Parallelamente al cammino scolastico frequenta il conservatorio, diplomandosi in pianoforte, armonia, composizione e direzione d’orchestra. Il che ne denota la disciplina e il rigore che sembrano stonare con l’aria scanzonata del cabarettista – musicista.

L’amore per la medicina non lo abbandonerà, tanto da ricercare la specializzazione in cardiochirurgia in Sud Africa, con l’équipe di Christiaan Barnard, il primo cardiochirurgo a realizzare un trapianto cardiaco.

Artista a tutto tondo, che non si distingue solo nel panorama musicale grazie al proprio talento,  ma anche grazie a collaborazioni importanti (basti pensare all’amicizia che lo lega a Celentano, Gaber – soprattutto -) o addirittura alla stesura di testi per altri cantanti noti.

E, da personaggio eclettico qual è, Dario Fo non può non notarlo, accostando la verve poetica e ironica di Jannacci al teatro. La sua bravura è tale da divenire egli stesso un talent scout, senza sbagliare un colpo.

Quando si è spento, il nostro paese ha perso un personaggio illustre, forse l’unico realmente capace di descrivere e di cantare della sua amata Milano.

John Michael Crichton

John Michael Crichton

Se amate i dinosauri, non potrete non conoscerlo!

Scrittore, sceneggiatore, produttore cinematografico e regista statunitense è il “padre biologico” di uno dei romanzi più spettacolari e fantascientifici della storia della letteratura: Jurassik Park, successivamente trasposto su pellicola da un altro genio quale S. Spielberg.

Meno nota la sua laurea in medicina e chirurgia, invece, che ottiene presso la Harvard Medical School nel 1969, seguita da un periodo di apprendistato presso il Salk Institute for Biological Studies di La Jolla in California.

Ed è proprio questo il momento in cui inizia la sua fervida produzione letteraria che lo condurrà, unitamente al suo costante sentirsi “fuori posto”, ad abbandonare il percorso scientifico per abbracciare totalmente l’alternativa, ben più allettante e creativa, della scrittura.

John Michael Crichton

I primi guadagni ottenuti dai suoi romanzi gli permettono di viaggiare, realizzando un grande sogno, il che gli varrà da “scouting” ricavandone abbondante materiale per la sua produzione letteraria, in primis per l’ambientazione delle sue storie.

Piccola curiosità: oltre allo stranoto libro Jurassik Park, Crichton è autore e produttore anche di una fortunatissima serie tv che, guarda caso, è ambientata proprio in ospedale… Mai sentito parlare di “E.R., Medici in prima linea”? E meno male che non ha più fatto il medico! E, altrettanto bizzarro, è che Spielberg è venuto a conoscenza del romanzo “Jurassic Park” proprio durante un incontro relativo alla sceneggiatura di E.R.!

Pau Gasol

Pau Gasol con il numero 16

“E’ un giocatore fantastico, sa fare tutto. Se non segna, fa di tutto per aiutare la squadra a vincere”. Così lo apostrofa Jerry Sloan, un super allenatore che nella NBA sa il fatto suo.

Gasol ha militato nei Los Angeles Lakers al fianco di Jackson e Bryant, distinguendosi non tanto per le vittorie personali quanto per la sua capacità di portare la sua squadra a vincere. Squadre che, dopo il suo abbandono, hanno spesso subito un declino non indifferente.

Insomma. Pau fa la differenza.

Contrariamente a molti sportivi, Gasol da piccolo non ha affatto come obiettivo primario quello di “giocare”, anzi! Stranamente, per essere un bambino di soli 11 anni, confessa alla madre il sogno di laurearsi in medicina, per poi trasferirsi in Africa come medico alla cura dei malati di AIDS.

Sogno (parzialmente) infranto dai risultati agonistici che lo spingono a scegliere il basket. Non senza glorie, come si può notare dal suo palmarès e da quel “16” sulla maglietta gialloviola dei Lakers.

Kendrick Kang Joh Jeong: alias Mr. Chow, è un attore coreano-americano.

Mr Chow – Una notte da Leoni

Nasce a Detroit e vanta un curriculum scolastico d’eccezione: suona il violino e, addirittura, è in lizza nella misurazione del proprio Q.I., spiccatamente elevato tanto da ottenere un riconoscimento come miglior giovane di Greensboro a 16 anni. E pensare che, al cinema, viene ricordato soprattutto per un personaggio tutt’altro che sveglio…

Sebbene abbia raggiunto una gran fama attraverso le doti recitative, non è da meno nelle materie scientifiche. Si laurea dapprima in zoologia, per poi – soli cinque anni dopo – conseguire un secondo titolo in medicina, specializzandosi in medicina interna.

Il suo personaggio più noto e caratteristico è Chow, un criminale bizzarro che compare nel cult movie “Una notte da leoni”, recitando anche nei successivi due sequel.

Medico non solo nella vita, Jeong è coideatore nonché attore di una sit-com proprio dedicata al mondo della medicina, chiamata Dr. Ken.

Cristina D’Avena: la beniamina di tutti i bambini degli anni 80.

Cristina D’Avena – Zecchino D’Oro 1968

Unica rappresentante del genere femminile in questa lista, non teme nessuno dei “rivali” summenzionati.

Cristina D’Avena ha popolato e spopolato i palchi di tv, radio e festival degli anni ottanta in una inarrestabile ascesa che, in realtà, perdura ancora.

Figlia d’arte, in quanto già suo padre era medico, nasce come bambina dello Zecchino d’oro, “quella del Valzer del moscerino”, per intendersi!

In seguito diviene famosa grazie ad alcune serie televisive e, soprattutto, all’incisione di numerosi dischi contenenti le sigle delle stesse e della maggior parte dei cartoni animati dell’epoca (sbaragliando, in seguito, concorrenti altrettanto validi).

Addirittura Mina si sperimenta con una cover di un brano della D’Avena, che verrà ribattezzata “Tu dimmi che città”.

In televisione, oltre alla celeberrima interpretazione di “Licia”, in seguito interpreta proprio se stessa, anche in qualità di laureanda in medicina (facoltà che ha realmente frequentato, presso l’Università di Bologna).

Come dice di se stessa, è una ragazza cresciuta ma si è fermata all’età di 24 anni!

Cristina D’Avena – Oggi

E nonostante ne abbia circa il doppio, la giovialità – nonché la statura minutina – e il brio che esprime sono ancora quelli di quando era una ragazzina. Perciò… perché non farsi coinvolgere ancora da tutta questa energia?

 

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