Sì, anche i medici oggi hanno bisogno di un buon profilo LinkedIn. Non perché “fa curriculum”, ma perché è un biglietto da visita online. LinkedIn non è Facebook, e non è nemmeno una bacheca passiva per pubblicare il CV in formato copia-incolla. È uno strumento di networking professionale. E per chi lavora nella sanità – soprattutto se sei all’inizio del tuo percorso – può fare davvero la differenza.
In questo articolo ti spieghiamo come costruire un profilo LinkedIn da medico, cosa scrivere, cosa evitare e come renderlo davvero efficace per la tua carriera.
Perché un medico dovrebbe essere su LinkedIn?
Per tre motivi molto concreti:
- Visibilità: recruiter e aziende sanitarie private o convenzionate cercano spesso profili su LinkedIn, anche per incarichi a tempo determinato o collaborazioni libero-professionali.
- Network: puoi connetterti con altri medici, specializzandi, ex colleghi di reparto, tutor universitari, professionisti della salute e accademici.
- Opportunità: borse di studio, eventi ECM, progetti di ricerca, startup mediche, tirocini e collaborazioni vengono spesso condivisi lì prima che altrove.
Cosa non può mancare nel profilo LinkedIn di un giovane medico?
Ecco una checklist essenziale, pensata su misura per chi ha appena iniziato il proprio percorso nella sanità:
- Foto professionale: sobria, in primo piano, su sfondo neutro. Meglio se senza camice.
- Titolo (headline): evita il generico “Medico”. Usa qualcosa di più descrittivo, ad esempio:
- Medico abilitato | Interesse in medicina d’urgenza e formazione clinica
- Giovane medico in cerca di opportunità in area medica o ricerca clinica
- Riepilogo (About): scrivi una breve bio (5-6 righe) che racconti chi sei, cosa cerchi e in cosa credi. Linguaggio diretto, senza gergo.
- Esperienze professionali: tirocini, collaborazioni, guardie, volontariato sanitario, esperienze all’estero. Specifica il contesto, i ruoli, le competenze.
- Formazione: Università, abilitazione, corsi ECM, master, certificazioni (BLS-D, ACLS, ecografia, ecc.).
- Competenze: includi anche soft skills e competenze trasversali (teamwork, comunicazione, gestione stress clinico), software AI, Office.
- Pubblicazioni, progetti, congressi: se ne hai anche solo uno, aggiungilo con cura. Fa sempre la differenza!
- Lingue straniere: specifica il livello CEFR (A1-C2)
Alcuni errori da evitare:
Non lasciare un profilo incompleto o a metà utilizzando titoli generici (come ad esempio “Medico” e basta). Cerca di non utilizzare delle descrizioni troppo lunghe, accademiche o autocelebrative e soprattutto non inserire una foto non professionale (per esempio selfie, foto sgranate, foto non troppo recenti). Evita anche di fare collegamenti casuali; aggiungi solo chi ha davvero senso per il tuo percorso.
Ricorda: chi legge il tuo profilo lo fa in pochi secondi. Più è chiaro, più è efficace!
Alcuni consigli utili:
Puoi seguire pagine di ospedali, Università, società scientifiche e startup sanitarie magari interagendo anche con post e articoli legati alla tua area di interesse. Condividi con discrezione un evento o un’iniziativa a cui hai partecipato entrando anche in gruppi tematici per medici o neolaureati in medicina. E soprattutto ricordati di tenere aggiornato il tuo profilo (almeno ogni 3-4 mesi).
Un profilo ben fatto… può portarti lontano
Ti è mai capitato di mandare il CV per una borsa o un incarico e, qualche giorno dopo, ricevere una visualizzazione su LinkedIn da parte del referente? Succede spesso. E succede perché chi riceve il tuo curriculum vuole capire chi sei, oltre a cosa hai fatto. Ecco perché il tuo profilo deve parlare in modo coerente, autentico e professionale. LinkedIn non è la soluzione a tutto, ma è uno strumento potente per chi vuole iniziare con il piede giusto.
E tu? Il tuo profilo è già pronto per raccontare chi sei?
Ps. Se hai voglia di cambiare lavoro o sei in cerca di nuove opportunità prova a passare alla modalità LinkedIn Premium per notare la differenza!