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Tutto quello che un medico deve sapere (e fare) per aprire una partita iva

 Medico libero professionista: come iniziare a fatturare!

Medico che fa calcoliDopo anni e anni di studi ecco finalmente la laurea e l’abilitazione. E ora si può iniziare a lavorare, sì, ma come esattamente?
Per i medici neo-abilitati (e non) si parla spessissimo di incarichi più o meno brevi, di guardie mediche, sostituzioni, assistenza a gare sportive, ma come si possono regolarizzare questi rapporti di lavoro?

Come si diventa liberi professionisti dal punto di vista fiscale?

Chiara Cenerini
Chiara Cenerini

In poche parole:

  • Cos’è la partita iva?
  • Quali sono i diversi regimi fiscali?
  • Come si pagano le tasse?
  • Come si paga l’Enpam?
  • Quanto guadagno e quante tasse pago?

Abbiamo cercato di rispondere a queste domande con l’aiuto di Chiara Cenerini, una giovane libera professionista che si occupa di consulenza fiscale nello studio commercialista Maria Ravenna – Bologna.

Aprire una posizione fiscale: la PARTITA IVA

Al momento aprire una partita iva è la soluzione più conveniente dal punto di vista economico e la più pratica anche dal punto di vista gestionale. Fino a pochi giorni fa era infatti possibile svolgere attività mediche attraverso la prestazione occasionale (soggetta a ritenuta d’acconto), ma questa soluzione è stata archiviata definitivamente dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 41 del 15 luglio 2020 (sebbene con qualche eccezione) quindi mi focalizzerei sulla partita iva come scelta primaria per un medico libero professionista.

Come si apre una partita iva?

Aprire una partita iva è in realtà abbastanza semplice. Serve solamente la compilazione di un modulo che deve essere presentato all’Agenzia delle Entrate.

Serve un commercialista per aprire una partita iva?

Il commercialista non è obbligatorio né per l’apertura della partita iva, ma è decisamente molto comodo. Questi moduli infatti non sono mai semplici da compilare, è necessaria un po’ di esperienza e di studio, quindi rivolgersi ad un commercialista può fare risparmiare tempo e denaro ed energie. Inoltre, il commercialista affiancherà poi il medico nella rendicontazione a fine anno.

Quali sono i diversi regimi fiscali che si applicano con l’apertura di una partita iva?

I regimi sono 3: FORFETTARIO, SEMPLIFICATO e ORDINARIO

REGIME FORFETTARIO

Il regime Forfettario si applica a chi apre la partita iva per la prima volta e ha un limite di fatturato annuo di 65000€.

Caratteristiche:

  • Esente IVA e Ritenuta d’Acconto
  • Per i primi 5 anni, infatti, le tasse da versare saranno il 5% del 78% del fatturato.
  • A partire dal 6° anno le tasse da versare saranno il 15% del 78% del fatturato.
  • Non sussiste obbligo di fatturazione elettronica se non verso Pubblica Amministrazione
  • Non è necessaria contabilizzazione delle fatture

Questa soluzione è la più adatta per chi apre una partita iva per la prima volta e non ha altre fonti di reddito né spese fisse ingenti relative alla propria professione. Il regime forfettario prevede il calcolo delle tasse sul 78% del fatturato proprio perché non riconosce nessun tipo di deducibilità. Non possiamo in pratica “scaricare” nessun tipo di spesa, perché già viene “abbuonato un 22% di fatturato che non è tassato.

Per gestire questo regime basterà fornire al commercialista tutte le fatture emesse (segnalando quelle incassate) nell’anno di riferimento. Solitamente i documenti possono essere presentati nel mese di febbraio e il commercialista provvederà a fare il calcolo delle imposte.

Per capire meglio:

se nell’anno 2019 ho fatturato 20000€ nel 2020 dovrò pagare il 5% di tasse su 15600€ (il 78% appunto). Le tasse da versare saranno 780€.

REGIME SEMPLIFICATO

Questo regime è consigliato per i medici che hanno una struttura alle spalle (uno studio e/o dei collaboratori) e devono sostenere delle spese fisse costanti.

Si applica a fatturati dai 65000€ ai 400000€.

Caratteristiche:

  • Obbligo di fatturazione elettronica (tranne che per fatture dirette a pazienti)
  • Fatture devono essere contabilizzate
  • Applicazione IVA a seconda della prestazione (IVA non si applica a prestazioni mediche ma potrebbe applicarsi per consulenze, docenze, ecc.)
  • Oneri detraibili
  • Aliquote IRPEF proporzionate al reddito professionale

Aliquote IRPEF

Da 15001€ fino a 28000€ 27%
Da 28001€ fino a 55000€ 38%
Da 55001€ fino a 75000€ 41%
Oltre 75000€ 43%

 

Le aliquote verranno calcolate sul reddito imponibile, dato dalla differenza tra il reddito complessivo e gli oneri deducibili.

Per capire meglio:

Se nell’anno 2019 ho fatturato 68000€ e ho sostenuto costi deducibili per 25000€, le imposte verranno calcolate su 43000€. Quindi le tasse che dovrò pagare saranno indicativamente (15000*27%) + (27000*38%) + (1000*41%) – (68000*20% di ritenuta d’acconto già versati dal cliente) = 1.120€ + addizionale regionale e addizionale comunale che variano a seconda delle varie località e sono proporzionali al reddito lordo iniziale.

REGIME ORDINARIO

Si applica a fatturati che superano i 400000€ annui.

Questo regime assomiglia molto a quello Semplificato, le caratteristiche sono le stesse, l’unica differenza è l’applicazione di un diverso livello di contabilità. Qui si applica infatti la contabilità ordinaria, sarà necessario aprire un conto corrente dedicato e applicare un controllo periodico delle entrate e uscite.

Quando si pagano le tasse?

Questa domanda in realtà è molto più complessa di quanto sembri! Dal punto di vista delle scadenze, le tasse si pagano a fine giugno (eccezion fatta per quest’anno dove il COVID ha modificato anche queste scadenze), ma è necessario ricordare che, per i regimi a partita iva si dovranno pagare le tasse per l’anno precedente già fatturato e anticipare quelle per l’anno in corso.

Per capire meglio:

  • 30 giugno: pagamento imposte sui redditi percepiti durante l’anno precedente e versamento 50% acconto imposte per l’anno in corso (questa somma può essere spalmata fino ad un massimo di sei rate entro e non oltre il 16 novembre)
  • 30 novembre: pagamento secondo acconto per l’anno in corso. Questo importo non è rateizzabile e deve essere versato in unica soluzione.

Al termine del primo anno di apertura di partita iva, in pratica, ci sembrerà di versare percentualmente tante tasse perché dovremo pagare quelle relative ai redditi percepiti e anticipare quelle per l’anno in corso. Ma dal secondo anno, se il fatturato rimarrà uguale o simile, la situazione si regolarizzerà e ci troveremo a dover saldare solamente la differenza rispetto a quanto anticipato e anticipare le tasse per l’anno successivo.

Cosa succede se apro la partita iva con un regime ma durante l’anno fatturo più di quanto previsto?

Per prima cosa direi: complimenti! Ricordiamoci che paghiamo le tasse perché fatturiamo, quindi intanto direi che è un buon successo avere aumentato il fatturato.

Per quanto riguarda la posizione fiscale ci sarà un passaggio di regime. Dato che ci sono molto differenze tra il forfettario e l’ordinario, io consiglio sempre di avvisare immediatamente il commercialista nel caso si sospettasse di dover cambiare tipologia di regime, questo perché ovviamente dovremo regolarizzare la posizione secondo i requisiti specificati (soprattutto nel caso di passaggio da partita iva forfettaria a semplificata dovremo calcolare l’IVA e la Ritenuta d’Acconto sulle fatture già emesse e regolarizzare la situazione fiscale nei confronti dell’Erario)

Parliamo di ENPAM, cos’è? Quando si paga?Fonendoscopio e numeri

L’Enpam è la cassa previdenziale dei medici, la vostra INPS, per intenderci. Una volta iscritti all’albo ci si deve iscrivere all’ENPAM e sarà necessario iniziare a versare le quote previdenziali che sono 2:

Per il calcolo della quota B è necessario dichiarare il proprio reddito ad ENPAM tramite il cosiddetto modello D.

Scadenze ENPAM

La quota A deve essere versata entro il 30/4 di ogni anno e può essere rateizzata in 4 rate (arriva un bollettino a casa del medico)

La quota B invece deve essere versata entro il 31/10 ma può anch’essa essere rateizzata. Il 31/7 è invece la scadenza entro la quale il medico deve dichiarare il reddito netto professionale per l’anno precedente.

Quanto costa un commercialista?

Il mio studio offre un pacchetto convenzionato DoctorsWork! Per l’apertura e gestione di una partita iva a regime forfettario. Il costo annuo è di 500€ nei quali sono inclusi sia l’apertura che la gestione.

Quanto spesso un medico deve vedere il commercialista?

Al giorno d’oggi ormai possiamo fare tutto in modalità telematica, quindi vedersi non è più fondamentale. Un medico in regime forfettario può inviarci tutte le sue fatture anche scansionate o digitali ad inizio anno (verso febbraio ad esempio).

In più ad oggi ci sono molti software utilizzabili per la fatturazione che permettono un’interazione tra commercialista e professionista molto veloce. Uno tra i più utilizzati, sicuri e affidabili è sicuramente Fatture in Cloud che, come dicevo, ha un’interfaccia per il cliente e una per il commercialista in modo da essere aggiornati in tempo reale (qualora fosse necessario). Il professionista può utilizzarlo per emettere fatture, personalizzare i documenti, monitorare l’andamento del proprio lavoro sia mensilmente che trimestralmente e può usare il software per l’invio diretto delle fatture via mail. È molto utile anche per l’emissione di fatture elettroniche, qualora ci fosse questa necessità. Un supporto smart molto dinamico con prezzi accessibili. Nel nostro studio usiamo abitualmente questo servizio e lo offriamo ai nostri clienti al canone ridotto di 30€ per il primo anno di utilizzo (per maggiori info https://www.fattureincloud.it ).

 

Chiara Cenerini è contattabile per informazioni e consulenze ai seguenti recapiti:

Studio Maria Ravenna Commercialista
via Galliera 17, 40121 Bologna
+39 051232580 | M. +39 3342585978
studiomariaravenna@gmail.com